Premessa
Il presente lavoro è il frutto della volontà dell’Amministrazione Comunale di
Marsciano, che ha inteso dotarsi di nuovi strumenti di conoscenza del territorio.
Alla “Precatalogazione dei beni culturali del Comune di Marsciano” già
effettuata dal CRACE (Centro Ricerche Ambiente Cultura Economia), si affianca
ora questa ricerca, focalizzata sui beni archeologici, attraverso la schedatura dei
rinvenimenti archeologici noti nella letteratura scientifica e l’elaborazione di una
“Carta Archeologica del territorio del Comune di Marsciano”.
L’insieme dei dati desumibili dall’analisi storico-archeologica offre
all’Amministrazione non solamente una nuova consapevolezza dello “spessore”
del territorio in esame, ma anche nuovi elementi per una sua più corretta gestione
ed una più proficua valorizzazione. La carta archeologica è divenuta infatti un
elemento fondamentale nelle operazioni di pianificazione e programmazione
territoriale (si può ad esempio rimandare alle recenti esperienze dei Piani
Territoriali di Coordinamento Provinciale di Terni e Perugia). E’ inoltre oramai
acquisita una nuova visione del bene archeologico e culturale, da fonte di
“vincolo”, a “risorsa” inseribile in un programma di sviluppo lungimirante e
“sostenibile”.
In tale ottica si muovono più iniziative dell’Amministrazione Comunale di
Marsciano, fra cui la progettazione di un “Museo dinamico del laterizio e delle
terrecotte” costituisce un esempio fra i più interessanti per interdisciplinarietà ed
interconnessione fra archeologia, storia, attività artigianali e produttive sparse sul
territorio, recupero di contenuti e contenitori.
La nostra ricerca si inserisce dunque in un terreno fertile, e si configura come
il primo passo, necessario ma lungi dall’essere conclusivo, per una nuova
conoscenza archeologica del territorio di Marsciano. Si procederà quindi nei 4
prossimi mesi alla seconda fase del progetto di ricerca, attraverso una
ricognizione archeologica diretta sul terreno, volta alla effettiva verifica dei resti
archeologici già schedati nella presente Carta, ma soprattutto all’individuazione
di nuovi siti. L’esperienza maturata, anche in territori vicini come quello del
Comune di San Venanzo, ci permette infatti di prevedere un significativo
aumento delle segnalazioni di aree di interesse archeologico a seguito delle
operazioni di ricognizione archeologica. Nel caso del territorio di San Venanzo,
ad esempio, si è passati dai 14 siti censiti nella Carta Archeologica basata sullo
spoglio bibliografico a 41 siti, localizzati nella seconda fase di ricerca. La
ricognizione ha anche permesso di individuare più di un’area di estremo interesse
storico-archeologico, e per uno di questi siti è stato possibile avviare un progetto
di scavo, che nel 2001 è arrivato alla seconda campagna, in collaborazione con la
Florida State University.
Altrettanto promettenti risultano gli esiti di questa ricerca, che ha portato alla
schedatura di 33 siti archeologici (fig. 1); auspichiamo che l’approfondimento e la
diffusione di tali dati attivino le sinergie necessarie ad un radicamento nel
territorio della ricerca storico-archeologica, che non può mancare di portare frutti.