Scheda 38

Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo

Scheda n.

 

38    redatta da FF   il 3 settembre 2000

tipologia del bene schedato

 

Bene immobile - edilizia religiosa

 

 

Chiesa

denominazione

 

Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo

località

 

Papiano

ubicazione

 

 

coordinate geografiche

 

Lat. 42  57’, Long. 12  21’.

data di realizzazione (e/o trasformazione)

 

La Chiesa è menzionata nel 1163 quando Federico Barbarossa la conferma con suo diploma al monastero di San Pietro di Perugia. È stata restaurata recentemente.

dimensioni

 

 

autore

 

 

costruttore

 

 

progettista

 

 

proprietà

 

 

descrizione

 

La Chiesa presenta all’esterno un aspetto imponente; è stata restaurata di recente e della vecchia Chiesa non ha più quasi nulla. All’interno è piuttosto spoglia: è a tre navate con volte a crociera.

caratteristiche

 

Il pavimento è a mosaico, realizzato recentemente, rappresentante tre scene dell’ iconografia cristiana. L’altare è in marmo rosa e bianco.

uso

 

 

notizie storiche

 

Comunemente detta di Sant’Angelo veniva anticamente chiamata Chiesa maggiore per distinguerla dall’altra Chiesa Parrocchiale di Santa Maria. Al rettore di questa Chiesa si dava un tempo il titolo di “Priore”; nel 1331 un monaco di San Pietro, “Dominus conte Phylippelly” era “Prior ecclesiae S. Angeli de Papiano”, e con lo stesso titolo resse questa Chiesa un sacerdote francese, Don Pietro Dechois, che istituì eredi dei suoi beni il monastero. Nel 1558 l’abate Don Giovanni Benedetto Vulpio di Mantova, pretese di conferire in questa Chiesa la Cresima a più di 600 persone, assistito dal Cellelario e dal Censuario del monastero. Il vescovo portò i suoi reclami a Roma e la questione fu risolta senza che si procedesse ulteriormente contro l’abate che si guardò bene dal ripetere quanto fatto. Le due parrocchie di Papiano erano indivise fino a circa il 1400, ossia ciascuna famiglia era libera di scegliere il proprio curato. Ciò diede luogo ad inconvenienti e le due parrocchie furono separate: le case della parte sinistra esistenti nel castello furono assegnate a Santa Maria, quelle di destra a Sant’Angelo. Nel 1568 il vicario vescovile visitando queste due chiese decretò che nei giorni festivi il cappellano di Sant’Angelo e il parroco di Santa Maria non dovessero celebrare la Messa nella stessa ora, e ciò per maggior comodo della popolazione.


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